Descrizione
“Ha l’irruenza solare della sua terra: quando lo incontri vorrebbe raccontarti tutto in pochi minuti. Farti assaggiare tutto, spiegarti la sua gioia e la sua soddisfazione per giudizi positivi al suo vino. E insieme vorrebbe esprimerti la sua rabbia per come viene considerato il vino del Sud e si fa meridionalista. E poi, all’improvviso, s’adombra contro gli uomini della sua stessa terra che hanno trasformato il nome marsala, per decenni, in una parola quasi volgare.
Ha le lacrime agli occhi quando parla del degrado della sua Sicilia, si accende di furore. Ma si distende subito, nei suoi mille progetti quando il bicchiere si accosta alle labbra.
Oggi ha famiglia di cui è fiero: Renato e Sebastiano, figli, son quasi grandi e Josephine, l’ultima nata, porta il nome della nonna di origine francese. Anche della sua origine è fiero che anche da parte di padre già si stava nel vino. Ha ristrutturato la cantina non solo con gusto e umiltà, ma con l’orgoglio e la coscienza di esser riuscito a far quello che sperava.”
Nel 1990, senza stravolgere la tradizione secolare, piuttosto puntando ancora sul vitigno autoctono per antonomasia, il Grillo, Marco avviò la produzione del suo primo vino bianco da tavola. Un vitigno austero, fino ad allora sconosciuto, utilizzato solo per la produzione del Marsala. Grazie alla sperimentazione di nuove tecniche di vinificazione, il Grillo è una varietà che ha permesso di ottenere vini di grande struttura, corpo, complessità e longevità.
Grappoli del Grillo 2022 proviene da un vigneto con 3.500 ceppi per ettaro da Contrada Samperi, a Marsala. Rigorosa selezione manuale dei grappoli, pressatura soffice per ricavare un mosto che resta a decantare naturalmente a freddo per 48 ore. La parte limpida si avvia alla fermentazione, con lieviti indigeni, a temperatura controllata. Inizialmente in vasche di acciaio, poi in fusti di rovere francese. Al fine di preservare gli aromi primari ed esaltarne il bouquet durante il periodo di affinamento.
Informazioni aggiuntive
Peso | 1,5 kg |
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