Mulini di Segalari 2019 – Bolgheri Rosso Superiore Doc – Mulini di Segalari
88% Cabernet Sauvignon, 12% Merlot
Per la produzione di questo Mulini di Segalari 2019 – Bolgheri Rosso Superiore Doc sono state impiegate uve di Cabernet Sauvignon con un piccolo taglio di Merlot. La coltivazione è biodinamica. Le vigne sono coltivate in modo naturale, senza alcuna concimazione diretta. Questo determina una bassa resa ad ettaro, di circa 50 quintali ad ettaro. La selezione delle uve in vigneto e la naturalità delle vinificazioni, senza aggiunta di additivi chimici, esprimono e valorizzano nel vino l’unicità del terroir di Bolgheri.
Il pigiato proveniente dalle uve diraspate, e con quasi un terzo di acini interi, ha macerato per circa 15 giorni in fermentini di acciaio soltanto con i lieviti della vigna. Il sistema di rimontaggio, associato al delestage, per l’aspersione del mosto-vino sul cappello di vinaccia, ha permesso di modulare l’intensità di macerazione in funzione del vigore fermentativo.
Il vino matura in botti di rovere da 10 ettolitri per 18 mesi, seguito da affinamento in bottiglia per alcuni mesi.
Annata: 2019
Grado: 13,5 %
Produttore: Mulini di Segalari
Formato: 0,75 lt.
10 disponibili
Descrizione
Mulini di Segalari 2019 – Bolgheri Rosso Superiore Doc – Mulini di Segalari
L’azienda Mulini di Segalari si trova nel comune di Castagneto Carducci, nella parte più alta della Doc Bolgheri. I suoi vigneti sono localizzati in un’ampia zona collinare lambita da un corso d’acqua. Questo favorisce un clima temperato ventilato, caldo e fresco, con grande escursione tra giorno e notte, favorendo la coltivazione e lo sviluppo dei profumi nel vino.
Le vigne sono coltivate in modo naturale, senza concimazioni chimiche, senza utilizzo di prodotti sistemici. I trattamenti antiparassitari sono dunque limitati ai minimi dosaggi di rame e zolfo, consentiti in agricoltura Biodinamica. L’approccio biodinamico induce a non cimare la vigna in giugno e ad irrorarla con decotti fatti in casa con ortica, inula viscosa ed equiseto, raccolti in azienda. L’autoregolazione nella produzione dei frutti e la complessa connessione con le risorse naturali permette di ottenere grappoli di alta qualità.
Un inverno mite, con temperature appena sotto lo zero solo in gennaio e con febbraio e marzo insolitamente caldi hanno indotto un germogliamento anticipato. La temperatura è bruscamente calata nelle notti di fine aprile danneggiando alcuni germogli dei vitigni precoci, in particolare Sangiovese e Merlot, determinando difficoltà nello sviluppo dei tralci. La fioritura è avvenuta velocemente in modo uniforme, se-guita da una buona allegagione. La lenta crescita vegetativa, dovuta alla siccità, ha prodotto grappoli ed acini più piccoli. Il clima secco e soleggiato ha diminuito l’insorgere di malattie fungine, così abbiamo ridotto i trattamenti al minimo. La siccità da giugno a settembre ha fatto anticipare la vendemmia. Nel complesso, la ridotta vendemmia ha fornito uve intense ed aromatiche.
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Informazioni aggiuntive
Peso | 1,5 kg |
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